Azione dell’onda Perugia in solidarietà con gli arrestati del 6 luglio 2009

Questa mattina l’onda perugina e il commonslab hanno presidiato il rettorato dell’università di perugia per esprimere solidarietà agli/alle attivist* arrestat* ieri e per richiedere al rettore una presa di posizione sulla vicenda.

Questa presa di posizione non c’è stata e bistoni, trincerandosi dietro al fatto che non avrebbe potuto commentare atti giudiziari, si è rifiutato di continuare il dialogo con noi, affidando questo compito ad uno dei suoi maggiordomi, pari al rettore stesso in quanto a vaghezza e ambiguità.

Ci siamo poi spostat* a lettere dove abbiamo distribuito volantini e appeso uno striscione sul terrazzo della facoltà, terminando poi il percorso alla mensa dove tramite volantinaggio e megafonaggio è stata spiegata la situazione a* commensali.

Esprimiamo innanzitutto solidarietà agli/alle arrestat* e ai/alle perquisit*.

Rifiutiamo gli argomenti paternalistici di caselli che afferma di aver arrestato 300 violent* per tutelare l’onda, dato che ogni azione e ogni decisione sono da questa prese e agite collettivamente e in maniera condivisa, rendendo impossibile qualsiasi arbitraria divisione tra buon* e cattiv*, violent* e pacific*.

Non accettiamo il clima di terrore che si sta creando attorno all’onda da una parte con la repressione di piazza e dall’altro con arresti e processi che hanno anche la finalità di derubricare la nostra protesta dall’ambito dell’istruzione e della questione sociale a un semplice problema di ordine pubblico.

Riteniamo assurda anche solo l’idea di arresti preventivi, figli di una cultura securitaria e illiberale che criminalizza gli individui dopo averli disposti in apposite categorie e cozza con il principio di garantismo e responsabilità individuale così tanto sventolato da chi ci governa.
Le voci di dissenso devono essere ascoltate e non represse.

L’onda non si arresta

Liber* tutt*

Onda Perugia

Commonsla

This entry was posted in Mobilitazioni. Bookmark the permalink.